DYS

DYS

[ongoing] Dyslexic people are often labeled as listless, inattentive, lazy, but experience doesn’t confirm this prejudice.
“Dyslexia” comes from the Greek, dys = missing and lexis = language.
It’s not a deficit, it’s a condition, a disorder. It manifests itself as a disturbance in the performance of reading, writing, counting, therefore it can hinder school learning.
If these people find compensation strategies, they face and overcome the frustration that accompanies their experience and manage to assert themselves, as it was for Albert Einstein, John Lennon, Agatha Christie, Pablo Picasso, Magic Johnson, Jennifer Aniston and many others.
There are fields that allow to realize vocations and potential, improving those executive functions that a wrong approach to dyslexia does not allow: arts, sports, creative languages, social professions, research, the relationship with nature.
Or even photography, as in my case.

[Ita]

Le persone dislessiche vengono spesso etichettate come svogliate, disattente, pigre, ma l’esperienza non conferma questo pregiudizio.

“Dislessia” deriva dal greco, dys = mancante e lexis = linguaggio.

Non è un deficit, è una condizione, un disordine. Si manifesta con un disturbo della esecuzione del leggere, scrivere, contare, perciò può ostacolare gli apprendimenti scolastici.

Se queste persone trovano strategie di compensazione, affrontano e superano la frustrazione che accompagna la loro esperienza e riescono ad affermarsi, come è stato per Albert Einstein, John Lennon, Agatha Christie, Pablo Picasso, Magic Johnson, Jennifer Aniston e tanti altri.

Ci sono campi che permettono di realizzare vocazioni e potenzialità, migliorando quelle funzioni esecutive che un approccio sbagliato alla dislessia non permette: arti, sport, linguaggi creativi, professioni sociali, ricerca, il rapporto con la natura.

O anche la fotografia, come nel mio caso.