Coccinella Gialla è una struttura residenziale per persone diversamente abili che si trova nel verde della periferia Centese e prende il nome da un bellissimo insettino comunemente rosso o arancione ma che conosce alcune splendide rarità gialle. L’animale, già naturalmente inclusivo, accetta per sua natura questo elemento straordinario nel gruppo.
Dopo il ritratto, il reportage, la camera oscura, i rayogrammi, la fotografia stenopeica, Photo Icons e Passioni, quest’anno il tema del laboratorio ha riguardato una rilettura di quadri e opere d’arte.
L’idea di fondo di questa proposta è l’arte come “motore di interazione e di dialogo”, citando l’artista Michelangelo Pistoletto.
Gli obiettivi del nostro percorso saranno quindi articolati su tre aspetti:
1. La conoscenza dell’arte come occasione di conoscenza di sé
2. L’approccio all’arte come opportunità di piacere e di gioia
3. La scoperta dell’altro attraverso l’arte
La prima fase prevede la proposta di immagini particolarmente evocative e rappresentative di vissuti ed emozioni: Van Gogh, Chagall, Picasso, Magritte, Renoir, Rembrandt, Van Eyck, Klimt, Guttuso e altri autori.
Esperienza già sviluppate in ambito educativo attraverso l’arte ci dicono che ogni persona ha una modalità specifica di approcciarsi all’immagine: chi è portato a riflettere su di sé, a ritrovarvi se stesso e il proprio vissuto; chi si immerge nel piacere della contemplazione e dell’esperienza estetica; chi cerca la condivisione della propria emozione e delle riflessione che gli suscita l’opera intessendo un dialogo con altre persone.
In ogni caso, il risultato è un rinforzo del sé, della propria consapevolezza come individuo e come parte di un gruppo. Ed è esattamente questa la finalità specifica di questa proposta di lavoro.
La seconda fase richiama il ben noto gioco del “se fossi…”, un gioco quasi spontaneo nelle persone di ogni età e in ogni condizione. L’attività prevede l’attivazione e la condivisione di interpretazioni e proiezioni che possono riguardare sé o altri.
L’approdo, nella terza fase, consisterà in quella che in didattica è definita la tecnica della “manipolazione del testo” (rif. Alfio Zoi) e che comporta di “entrare” in un testo (che può essere scritto o iconico, come sarà nel nostro caso) per introdurvi elementi personali, ad esempio modificando il tempo storico in cui è collocato (es.: dal passato al presente o il contrario), il personaggio, gli elementi che lo caratterizzano, ecc..
Esito di questo percorso sarà la realizzazione di un racconto fotografico dei partecipanti al laboratorio; muovendo da opere d’arte più o meno note, si realizzeranno immagini originali nate dalla conoscenza di artisti e delle loro storie di vita, dall’approfondimento del patrimonio artistico e culturale e dalla sua rielaborazione, nonché dal coinvolgimento di ognuno dei partecipanti attraverso la messa in gioco di sé e delle proprie relazioni.
L’esperienza risulterà arricchita dal mettere insieme persone che hanno già acquisito competenze fotografiche nei precedenti laboratori con chi è alla sua prima esperienza con la fotografia.
Aprile 27, 2019