Nell’essere

Nell’essere

Text by Giulia Antonellli

[ENG] “Be in”

Chained to habits, we run after the cyclical day after day
Wild like the first steam trains, in a screen,
we sail, dissolving into unlimited potential.
The mantra is to do, work, drink, reach.
But where do we want to go?
Will we ever get enough?
What if rhythm changes?

Events have forced us to look in the mirror, in a year in which it’s necessary to stop
Once closed in the jar, even the fleas jump towards the sun.
Trampling in a body-jail, we return to the truthfulness of being,
in harmony with a more simple and forgotten life.
We don’t belong to rocks and bricks, we are water and fibers,
potted into artificial circuits.

I am the domesticated savage,
finally now,
I reflect in the purity of the chemical element.
From the earth, in a symphony, we are born with everything, we are the world we live in.
On the night San Lorenzo we aspire not to lose our breath.

We find ourselves trees, shaken in the storm, temporary
Roots hugging in the ground, looking to the future,
let’s turn back to be seed again
So I’m reborn, in salty water
and I run, like children,
not for arrive, but to understand how it feels like flying.

[Ita] “Nell’essere“

Incatenati alle abitudini ricorriamo il ciclico susseguirsi delle giornate
Frenetici come i primi treni a vapore, in uno schermo,
navighiamo, dissolvendoci in un potenziale illimitato.
Il mantra è fare, lavorare, bere, arrivare.
Ma dove vogliamo arrivare?
Avremo mai abbastanza?
E se il ritmo cambiasse?

Gli eventi ci hanno obbligati a guardarci allo specchio, in un anno in cui è necessario fermarsi
Una volta chiuse nel barattolo anche le pulci saltano verso il sole.
Scalpitanti in un corpo imprigionato, torniamo alla naturalezza dell’essere,
in armonia con un vivere più semplice e dimenticato.
Non apparteniamo a mattoni e cemento, siamo acqua e fibre,
condensate in circuiti artificiali.

Sono il selvaggio addomesticato,
finalmente,
mi rifletto nella purezza dell’elemento chimico.
Dalla terra, in una sinfonia, nasciamo con il tutto, siamo il mondo che viviamo.
Nella notte di San Lorenzo aspiriamo a non perdere il respiro.

Ci ritroviamo alberi, scossi nella tormenta, passeggera
Radici che si abbracciano nel terreno, guardando al futuro,
torniamo germoglio
Così rinasco, nell’acqua salata
e corro, come i bambini,
non per arrivare, ma per sentire cosa si prova a volare.